Respingimenti alla frontiera francese, il Consiglio di Stato di Francese e la Corte Ue stoppano le pratiche illegali

L’orientamento della Corte UE sui respingimenti a Ventimiglia

Corte di giustizia dell’Unione europea del 21 settembre 2023

Corte Ue aveva già bocciato i respingimenti al confine in Francia precedendo l’allontanamento forzato solo in ultima istanza, nel caso in cui la Francia decida di ripristinare temporaneamente i controlli alle frontiere interne, un governo nazionale può sì adottare un provvedimento di respingimento “sulla sola base del codice di Schengen“, ma ai fini dell’allontanamento dei migranti irregolari è comunque tenuto a rispettare “le norme e le procedure comuni previste dalla direttiva ‘rimpatri’”.

Solo eccezionalmente la direttiva ‘rimpatri’ consente agli Stati membri di escludere i cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno nel loro territorio è irregolare e se è vero che ciò avviene in particolare quando i migranti “sono sottoposti a una decisione di respingimento ad una frontiera esterna di uno Stato membro, lo stesso non vale quando sono sottoposti a una decisione di respingimento ad una frontiera interna di uno Stato membro, anche qualora siano stati ripristinati i controlli”. Come nel caso di Ventimiglia.

La decisione del Consiglio di Stato francese 2 febbraio 2024

Il 2 febbraio 2024 il Consiglio di Stato francese ha emesso la sua decisione sul regime giuridico applicato alle frontiere interne dal 2015, a seguito di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea del 21 settembre 2023 che interpreta il diritto dell’UE.

Il Consiglio di Stato si è appena pronunciato, il 2 febbraio 2024, sul regime giuridico applicato alle frontiere interne dal 2015 dopo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, in una sentenza del 21 settembre 2023, ha interpretato la legge del Unione.

In accordo con le richieste delle associazioni, il Consiglio di Stato annulla l’articolo del Code de l’entrée et du séjour des étrangers et du droit d’asile che consentiva i respingimenti in ogni circostanza e senza alcuna distinzione nell’ambito del ripristino dei controlli alle frontiere interne.

Soprattutto, secondo il suo relatore pubblico, il Consiglio di Stato sottolinea che spetta al legislatore definire le norme applicabili alla situazione delle persone che i servizi di polizia intendono rimandare in uno Stato membro dell’area Schengen con cui la Francia ha concluso un accordo di riammissione – tra gli altri, Italia e Spagna.

Dopo otto anni di battaglie legali, il Consiglio di Stato mette finalmente fine alle pratiche illegali della polizia, in particolare per quanto riguarda la reclusione di persone al di fuori di qualsiasi quadro giuridico e in violazione dei loro diritti fondamentali alla libertà. .

Il Consiglio rileva che ad essi sono particolarmente applicabili le disposizioni della Ceseda relative alla ritenuta e alla ritenuta, che forniscono un quadro e garanzie minime. Ricorda infine l’obbligo di rispettare il diritto di asilo”.