Save the Children denuncia casi di survival sex di giovani ragazze africane

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Emergenza migranti, rischio prostituzione per passare la frontiera

Secondo “Save the Children” nelle zone di frontiera, come Ventimiglia, è forte la possibilità che le giovani ragazze africane si prostituiscano per un passaggio o un posto letto caldo

Le continue difficoltà per i migranti che dai confini italiani in Liguria vogliono passare in Francia e vengono bloccati dalla polizia di frontiera provocano scelte anche difficili e dolorose. Come il fenomeno della prostituzione da parte di donne, soprattutto giovani, disposte a tutto pur di riuscire a passare dall’altra parte.

Un fenomeno in crescita e che viene definito ‘survival sex‘. Vede coinvolte soprattutto ragazze minorenni che si prostituiscono per passare la frontiera oppure anche soltanto per avere un riparo comodo nel quale attendere il momento opportuno.

Tutto è documentato, nero su bianco, nell’ultimo rapporto redatto dall’organizzazione “Save the Children” e intitolato ‘Piccoli schiavi invisibili 2018‘: un fenomeno che coinvolge ragazze in particolare provenienti dai Paesi del Corno d’Africa e dalle zone sub-sahariane costrette a versare somme che variano dai 50 ai 150 euro a chi contribuisce a farle passare in auto dall’altra parte del confine senza farsi fermare.

Un fenomeno che negli ultimi mesi è sempre in maggiore espansione, anche a causa dello sgombero operato nell’aprile 2018 dell’accampamento che era nato lungo il fiume Roja a Ventimiglia.

Da quei giorni secondo gli operatori e i responsabili di “Save the Children”, si sono moltiplicati i minori stranieri costretti a stare in mezzo alla strada, spesso in condizioni di degrado.

Come ha spiegato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di “Save the Children”, nella maggioranza dei casi “si tratta di ragazze giovanissime e particolarmente a rischio che fanno parte del flusso invisibile dei tanti minori migranti non accompagnati in transito alla frontiera nord italiana i quali, nel tentativo di ricongiungersi ai propri familiari o conoscenti in altri Paesi europei, sono fortemente esposti a gravissimi rischi di abusi e sfruttamento”.

In particolare si tratta di giovani eritrei, aumentati almeno del 10% rispetto al 2017 nei primi mesi di quest’anno: di quasi 800 migranti transitati a Ventimiglia a marzo 2018, più della metà arrivavano da quel Paese e circa il 20% era minorenne.

L’allarme viene evidenziato anche da Maurizio Marmo, come direttore della Caritas di Ventimiglia a diretta conoscenza del problema tutti i giorni: “É assolutamente possibile che si siano verificati episodi del genere, anche se non abbiamo avuto riscontri evidenti. Ma al tempo stesso abbiamo sempre sostenuto che la frontiera avrebbe potuto comportare un simile rischio”.

E come emerge dal rapporto di “Save the Children” spesso gli sfruttatori vanno direttamente ricercati nei Centri di accoglienza straordinaria che coinvolgono le ragazze approfittando della loro situazione di bisogno e minacciando di sottometterlo a e altre conseguenze.

Una situazione delicata che è sotto osservazione da parte della Questura, anche se gli investigatori evidenziano come il rapporto di “Save the Children” sarebbe stato redatto nel 2017 al momento di maggiore emergenza, quando nell’area adiacente alla chiesa delle Gianchette di Ventimiglia erano presenti almeno settecento o ottocento persone.

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