Il sindaco di Ventimiglia contrario al corteo no borders il giorno della festa nazionale francese
Il giorno della festa nazionale francese, la famosa presa della Bastiglia, luogo storico ed icona della rivoluzione, è stata organizzata, a Ventimiglia, una delle città simbolo dell’emergenza migranti, una manifestazione dei no border che si identificano come “ Progetto 20 K “, in favore dei diritti dei migranti.
Corteo no border : i dettagli
Ventimiglia città aperta, manifestazione internazionale, vuole portare all’attenzione pubblica le brutalità delle politiche migratorie dei Governi Nazionale ed Internazionale, il diritto alla mobilità ed l’istituzione di un permesso di soggiorno Internazionale.
I no border chiedono inoltre di rivedere il sistema attuale dell’accoglienza, vigilare e stroncare ogni tipo di tratta e sfruttamento di esseri umani.
La manifestazione serve per protestare contro la politica sia Italiana che Europea in genere, che ogni giorno si ripercuote sui diritti e sulle condizioni di vita dei migranti.
La scelta della città dove svolgere la manifestazione è caduta su Ventimiglia in quanto luogo simbolo delle violenze ed errate politiche migratorie, come il Decreto Minniti e gli accordi di Dublino.
Gli attivisti pensano infine che il nuovo esecutivo di Governo Italiano, a loro dire razzista, populista e xenofobo aggraverà la situazione già molto critica delle persone che rivendicano il diritto alla libera circolazione.
Il Sindaco di Ventimiglia , attraverso i social network più utilizzati ha espresso il suo pensiero durissimo dicendo che, manifestare il 14 Luglio contro le politiche migratorie della Francia, proprio a nella Sua Città, non solo è una “ idiozia” ma suona anche come una grande provocazione con pericolo di derive violente.
Visto il periodo vacanziero dell’anno, aggiunge il Primo Cittadino Ioculano, ci saranno certamente gravi ripercussioni e disagi per la viabilità, i Cittadini, i vacanzieri, i commercianti e tutte le persone operanti nel settore turistico.
Ioculano conclude evidenziando che tutte le manifestazioni sono le benvenute ma, se l’intenzione è quella di entrare in rotta di collisione con la città, i no borders hanno perfettamente centrato l’ obiettivo e pertanto le manifestazioni le devono fare direttamente dove è la loro residenza naturale.