Ventimiglia, futuro più chiaro per il Centro del Campo Roja

L’inviato del ministero dell’Interno ribadisce che la struttura del Campo Roja deve essere temporanea e non definitiva. A settembre una soluzione

Un centro per l’accoglienza transitoria perché Ventimiglia si presta, come città di confine, ad ospitare migranti. Ma non una sistemazione definitiva, che non sarebbe sostenibile dalla cittadina rivierasca.

É questo il senso dell’ultimo incontro seguito all’ispezioni da parte delle autorità all’interno del Campo Roja di Ventimiglia.

Come ha spiegato la coordinatrice della struttura, Marsha Cuccuvè, attualmente all’interno del campo ci sono 40 ospiti e tre di questi sono donne.

Ma il Campo è anche chiuso a nuovi ingressi e tutti stanno cercando di capire come evolverà la situazione.

E dopo la visite ufficiali di giovedì scorso il futuro sembra più chiaro. Alla visita infatti hanno partecipato il Prefetto Michele Di Bari (Capo Dipartimento delle Libertà Civili e dell’Immigrazione,) insieme al Prefetto di Imperia Alberto Intini e al Vicepresidente della Regione Liguria Sonia Viale.

Con loro anche il Presidente della Provincia, Domenico Abbo, il sindaco Gaetano Scullino, l‘onorevole Flavio Di Muro (Lega) e i vertici della Polizia locale.

Al termine sono arrivate anche le parole del Prefetto Di Bari. Ha sottolineato come Ventimiglia sia in attesa di risposte da anni, non da oggi, e servono soluzioni diversificate.

Una delle prime è certamente quella di cercare un alleggerimento della situazione che significa meno migranti a in città.

Un punto fermo verrà tracciato a settembre, quando arriveranno anche decisioni definitive anche se le linee guida di Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, sembrano chiare.

Il Centro del Parco Roja sarà chiuso, almeno per come è stato utilizzato nel corso dell’emergenza Covid-19. Il suo riutilizzo sarà poi coordinato tra tutte le forze in campo, ma in ogni caso diverso da come è stato fino ad oggi.

Quindi in concreto significherà bloccare i migranti nelle stazioni prima ancora del loro arrivo nella città di confine. Lì saranno controllati e se ci sono le condizioni, partirà anche la richiesta per il diritto d’asilo mentre per tutti gli altri scatterà l’espulsione.

Le parole del Prefetto sono state accolte con favore da tutti, perché sembra evidente che Ventimiglia non possa più reggere questa situazione.

Lo ha sottolineato anche il sindaco Scullino: “ Ventimiglia non può continuare a pagare il prezzo più alto. Questo è un campo di transito e non può diventare un centro di accoglienza”.

Anche perché, come ha aggiunto, sono almeno trent’anni che periodicamente questa situazione si ripropone.

Questi due mesi serviranno per trovare le soluzioni, a settembre poi scatteranno le nuove regole. O almeno così è il quadro che è stato delineato.

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